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lunedì 10 marzo 2014

SOLLEVAZIONI PROSPETTICHE di Fausto Rinaldi



Al netto di una valutazione storica del concetto di "democrazia", al punto in cui è giunta la società borghese occidentale, il "che fare" non può che incentrarsi su come le masse debbano partecipare a titolo pieno alla conduzione politica, sociale ed economica di una nazione - cioè, in forme che possano realmente originare una linea di trasmissione tra la volontà collettiva e la sua traduzione in atti politici concreti.  E' necessaria una modificazione profonda degli equilibri che hanno originato l'attuale subordinazione degli interessi delle popolazioni rispetto a quelli provenienti da minoranze elitarie, saldamente alla guida dei processi di governo nelle democrazie occidentali.
La semplice osservazione della quotidianità politica designa il termine "democrazia" come un significante assurdo, il cui senso compiuto si disperde nella defezione nascosta della realtà, inoculata dal potere dei media, e che si sostanzia nella sistematica falsificazione ideologica, nel ribaltamento, "ad usum Delphini", di una verità nel suo contrario.

MASSE E MEDIA di Fausto Rinaldi


Il "vulnus" da sanare è quello relativo alla negazione sostanziale di una efficacia nei processi in cui viene chiamata in causa la partecipazione alla politica da parte delle masse, condizione che non può, storicamente, essere soddisfatta dalle declinazioni del concetto di "democrazia" che sono state ammannite, nel corso della storia, a collettività sopite.
L' organizzazione dello Stato democratico presiede alla conservazione ed alla perpetuazione degli interessi di élites economiche che, legate alle entità delegate alla rappresentanza politica della cittadinanza (partiti politici ed associazioni anche locali di vario genere) da interessi politico-economici e di prossimità sociale o familiare, vengono a formare oligarchie che danno luogo a sistemi di "governance" il cui ruolo repressivo nei confronti delle masse popolari si inasprisce in occasione delle crisi sistemiche originate dal capitalismo, nelle varie forme da questo via via assunte.
Siamo, "de facto", in presenza di uno Stato liberale che, "de jure", si presenta alle masse come Stato democratico.